La Società Medica Chirurgica di Bologna è la più antica Società costituita tra gli esercenti le professioni sanitarie (medici, chirurghi, farmacisti, veterinari) ancora in attività in Italia e nel mondo. Eretta nel 1802, riconosciuta dal Governo Napoleonico nel 1805, fu accorpata dallo stesso, nel 1811, all’Istituto Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Milano, ragione che indusse i soci a sospendere temporaneamente l’attività, ripresa sotto il Governo Pontificio nel 1823. Dal 1827 assunse un posto di particolare rilievo nella conduzione della Sanità pontificia: ai soci, infatti fu demandato il compito di provvedere alla vaccinazione della popolazione infantile, nonché di monitorare la frequenza delle epidemie in tutto lo Stato Pontificio, proponendo gli interventi opportuni.
Dal 1841 la sede sociale è nel Palazzo dell’Archiginnasio, dal 1564 prima sede unificata dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.
Dopo la costituzione dello Stato unitario, la Società (che modificò il nome da “Società Medico Chirurgica” a “Società Medica Chirurgica”) fu interpellata per la riforma degli ospedali in Bologna, per la stesura del primo Codice penale e della Legge sulla Sanità del 1888.
Eretta in Ente morale con R.D. 11 giugno 1891 (G.U. 23 luglio 1891, n. 171) ha proseguito interrottamente la sua funzione di riferimento della medicina bolognese e non solo.
Nel 1829 la Società Medica Chirurgica di Bologna decise di affiancare alle pubblicazioni edite dalla Società stessa un periodico, che fu chiamato “Bullettino delle Scienze Mediche”. Le strette interrelazioni fra la Società e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna portarono gli editori a sottotitolare il periodico dalla seconda metà del XIX secolo “Organo della Società e Scuola Medica Chirurgica di Bologna”. La rivista è giunta sino a oggi, risultando nel panorama delle riviste mediche mondiali seconda solo, per anzianità, alla prestigiosa rivista “Lancet”, il cui primo numero fu pubblicato nel 1823. La pubblicazione del “Bullettino” non ha mai subito interruzioni, sia per cause economiche, cui i soci hanno sempre, con gravosissimo impegno, fatto fronte, sia per motivazioni politiche. Infatti, già nel 1831, quando per ordine del Governo Pontificio l’attività della Società fu sospesa per quattro anni, a seguito dei moti risorgimentali in Emilia Romagna, la pubblicazione del “Bullettino”, essendo considerato mezzo di comunicazione d’eccellenza fra la classe medica bolognese e più in generale italiana con quella mondiale, non subì sospensioni. Analogamente, non vi furono interruzioni alla fine del secondo conflitto mondiale, quando il Governo Alleato sospese, pur per un breve periodo, le pubblicazioni italiane.
La Società vanta un patrimonio documentale, bibliografico, iconografico e oggettistico di primaria importanza. Per questi motivi è sotto il patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali.
1 Presentazione convegno Soc_Medica Chirurgica