Il 22 novembre 1873 la signora Claudia Brintazzoli lasciò tutte le sue sostanze a una erigenda fondazione in Bologna denominata “Ospizio delle povere vecchie di S. Anna”, per offrire asilo e assistenza a donne ultrasessagenarie, vedove o nubili, sole e indigenti. L’Ospizio iniziò pienamente e legalmente la sua attività con la costituzione in corpo morale il 18 ottobre 1875.
La fisionomia dell’Opera Pia era chiaramente innovativa e illuminante; la qualità dell’assistenza e le norme di regolamento valevano sia per le ospiti impossibilitate a pagare qualsiasi retta, sia per chi fosse in grado di contribuire economicamente.
Il 17 luglio 1890 la legge quadro n. 6972 regolava la materia di assistenza e beneficenza pubblica convogliando anche le iniziative private (leggasi Enti morali e Opere pie) nelle Istituzioni pubbliche. Amministratori e ospiti si opposero tenacemente al tentativo di rendere pubblica l’Istituzione facendo riconoscere con successo lo stato di “Casa Privata”.
L’Opera Pia fu ampliata prima prendendo in affitto la casa Ghisilieri in via Val d’Aposa 1 e poi acquistando l’intero complesso dell’ex convento di S. Margherita, sito fra le vie Val d’Aposa, Griffoni e S. Margherita. Il 20 dicembre 1908 fu inaugurata la nuova sede e fu posto sull’altare maggiore della cappella il quadro di Bartolomeo Cesi con l’immagine di S. Anna. Il numero di ospiti assistiti era di circa 70. Nel luglio del 1921 fu donato dal marchese Carlo Alberto Pizzardi il dipinto di Ercole Graziani jr. raffigurante S. Anna posto sempre nella chiesa dietro all’altare.
Il 29 gennaio 1944 un bombardamento distrusse gran parte del monastero; gli amministratori, che già l’avevano in animo, deliberarono la costruzione di un nuovo edificio in via Pizzardi 30 che poteva accogliere 230 ospiti. I lavori terminarono nel settembre 1952. Successivamente il Consiglio di Amministrazione decise, viste le difficoltà gestionali del solo patrimonio, di dar vita a un libero pensionato di livello alberghiero più elevato. Nacque così, il 2 luglio 1963, Villa S. Caterina de’ Vigri con accesso da via Vizzani 35, sul medesimo terreno del S. Anna che, quasi contemporaneamente, fu sopraelevato di un quarto piano per una capienza complessiva di 325 letti. Il ragionier Ugo Pirazzoli, diventato Presidente nel 1970, ebbe il merito, fra gli altri, di ottenere con sentenza 396 dell’11 ottobre 1989 la personalità giuridica privata dell’Istituto S. Anna, pur mantenendo la specificità di Ente morale.
L’Istituto dispone di 316 posti letto, dei quali 140 convenzionati con l’ASL come Casa Residenza Anziani, 16 per disabili anziani convenzionati con l’ASL, 72 convenzionati con il Comune e 88 per privati paganti in proprio. L’Istituto è certificato ai sensi della norma UNI-EN-ISO 9001/2008.
Questo testimonia la missione dell’Ente che si basa sulla centralità dell’ospite, il cui benessere psico-fisico è perseguito mediante una premurosa e qualificata assistenza tutelare e sanitaria, in un ambiente ricco di stimoli e di occasioni ricreative e relazionali.
Aspetto fondamentale è l’elevata intensità dell’assistenza sanitaria, che trova ragione nell’età sempre più avanzata dell’ospite, che comporta inabilità e comorbilità talvolta molto serie.
L’Istituto vanta un’equipe sanitaria di alto livello professionale costituita da medici di medicina generale, un geriatra, una fisiatra, una consulente psichiatra, completata da fisioterapisti e infermieri.
Stare al passo con i tempi significa perseguire il miglioramento continuo del servizio offerto, attraverso la condivisione dei valori culturali fondanti, la formazione permanente, l’integrazione e il collegamento per il territorio.