Per l’esecuzione di una perfetta suonata a “doppio Bolognese” è necessario che si instauri, fra i campanari della squadra composta per l’esecuzione della suonata, una intesa, una sintonia di mani, di sguardi, di tecnica, in cui è evidente che tutti sono necessari ma dove nessuno prevale sugli altri. Cercare di spiegare, usando le parole, la bellezza di questa arte descrivendola dettagliatamente è un’operazione un po’ riduttiva e anche complicata: le parole non riescono a trasmettere l’intensità e la spettacolarità della tecnica; le parole, da sole, non possono far percepire ad un lettore la concentrazione e l’impegno che il campanaro dedica ai minuti della durata di una suonata a doppio: ogni campanaro mette tutto il meglio di sé a servizio della squadra.

Nel primo numero del 2025 della rivista La Bazza, Andrea Venturi – maestro campanaro di grande esperienza – descrive così la grande passione che anima i rappresentanti dell’Unione Campanari Bolognesi.

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